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EXTRATERRESTRI/ Lo scienziato: gli alieni? Ci sono e abitano su cinquemila pianeti

L’astrofisico Stephen Hawking afferma che l’esistenza degli extraterrestri è
una certezza? La sua non è una boutade, ma un’evidenza logica dimostrata
matematicamente con le equazioni.
A sostenerlo è Cristiano Cosmovici, bioastronomo romano dell’Istituto di fisica dello spazio
interplanetario e dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf). L’esperto italiano non ha dubbi
sull’esistenza nel l’universo di altre civiltà evolute e tecnologicamente avanzate almeno quanto
la nostra. E lo spiega non in base agli Ufo o ad altri elementi ancora da valutare con certezza,
ma a partire esclusivamente dalle evidenze scientifiche. Una parte delle quali sviluppate
direttamente sul campo grazie al progetto Itasel (Italian Search for Extraterrestrial Life), un
progetto italiano che sta sondando la presenza di acqua su 35 pianeti esterni al sistema
solare, e che finora l’ha individuata in modo sicuro su due di essi che si trovano a una distanza
di 100 anni luce da noi.
Professor Cosmovici, Hawking sostiene che è matematicamente certo che esistano
gli alieni e che per la specie umana potrebbero essere molto pericolosi. Che cosa ne
pensa?
La prima affermazione è assolutamente logica, la seconda pura fantascienza.
Vedo che non sulla materia non ha dubbi...
Il radioastronomo Usa Frank Drake ha realizzato un’equazione, da cui risulta che soltanto
nella nostra galassia esistono 5 milioni di pianeti abitati da altri esseri viventi, di cui 5mila con
una civiltà evoluta in grado di realizzare attività complesse come comunicare, trasmettere
informazioni e viaggiare nello spazio. Ciascuno di questi corpi celesti si trova infatti all’interno
di sistemi solari in tutto simili a quello della Terra, dove è possibile che si sviluppino la vita e
forme avanzate di intelligenza.
Ma al di là dei calcoli matematici, ci sono riscontri certi sull’esistenza di queste
forme di vita?
E’ quello di cui mi sto occupando in prima persona per conto dell ’Inaf. In Italia esistono due
radiotelescopi gemel li, entrambi alti 32 metri, di cui uno a Medicina, in provincia di Bologna, e
uno a Noto, nel Siracusano. Il nostro obiettivo è sondare l’acqua sui pianeti esterni al sistema
solare. Finora l’abbiamo individuata in cinque casi, di cui due in modo certo, all’interno delle
costellazioni di Epsilon Eridani e Lalande.