Cern: acceleratore LHC

CineFotoArt di Giordano Giovanni

Cern: acceleratore LHC gia’ registra migliaia di dati

Il Large Hadron Collider (LHC) di proprietà del Laboratorio europeo di fisica delle particelle (CERN) e costruito in un tunnel circolare di 27 chilometri sotto il confine franco-svizzero, ha infranto un nuovo record, raggiungendo le 10.000 collisioni di particelle al secondo.

Gli scienziati che lavorano sull’ LHC dicono di aver fatto un passo più vicino all’obiettivo di “svelare i misteri dell’Universo”. In particolare, il fisico responsabile delle operazioni del gruppo, Mike Lamont, ha assicurato che questa notizia, “segna un punto di svolta per il collisionatore e ha avvertito che se questa tendenza continuerà, lascerà il suo principale rivale, l’acceleratore di particelle Tevatron del Fermi Laboratory (Fermilab), in Illinois, USA, fuori dalla storia”.

Per il momento, l’LHC è in funzione a metà potenza per la quale è stato progettato, mentre gli scienziati vogliono portare la macchina al massimo delle sue capacità prima del 2013. In questo modo, gli scienziati sperano di trovare una particella subatomica nota come “bosone di Higgs”, soprannominato la “particella di Dio”, il che spiegherebbe perché la materia ha massa. In questo senso, Lamont ha segnalato che la luminosità è la chiave per la rilevazione delle particelle e quindi “quante più collisioni si producano, più probabilità avremo di incontrarle”.

Il Large Hadron Collider (LHC) ha cominciato a registrare “migliaia di dati” e le collisioni sono costanti nella prima ora di vita, come confermato dalla Organizzazione Europea di Fisica Nucleare (CERN) su Twitter.

Poco dopo le 13:00 di Martedì, la grande “macchina del Big Bang” ha raggiunto le sue prime collisioni di particelle. Questa è la prima volta che si effettua un esperimento di questo tipo ed e’ un record del mondo nella storia della scienza. L’obiettivo è quello di creare condizioni simili a quelle che si sono verificate nella “Big Bang“, il quale ha innescato la formazione dell’universo.

Da ora in poi, l’LHC funzionera’ continuamente consumando l’energia di 7 Teraelettronvolt (TeV), in seguito alla collisione di due fasci particelle di protoni, che viaggiano in senso opposto ad una velocità di 3,5 TeV ciascuno, per ricreare questa mini versione di quello che produsse il Big Bang, recuperando la situazione all’origine dell’universo,
circa 13,7 miliardi anni fa, al momento della sua nascita, con l’obiettivo principale di esplorare l’origine e la natura della materia, nonché la stelle e pianeti che lo compongono.

Il piano e’ entrato in fase di raccolta dei dati continua per un periodo tra i 18 e i 24 mesi, con una breve sosta tecnica alla fine del 2010. Inoltre, gli scienziati di tutto il mondo potranno attingere a questa raccolta di dati, fino ad ora sconosciuti alla fisica moderna.

“Questo è un grande passo avanti. Andiamo dove nessun uomo è mai giunto prima. Abbiamo aperto una nuova frontiera per i fisici“, ha detto Oliver Buchmueller ricercatore presso il CERN, una delle figure chiave del progetto del valore di 3,9 miliardi di euro, situato in un tunnel sotto il confine franco-svizzero nei pressi di Ginevra. Nel 2008, a due giorni dall’inaugurazione, avvenuta il 10 settembre, si era fermato per un guasto elettrico.