Una nuova Glaciazione

CineFotoArt di Giordano Giovanni

Il mondo verso una nuova glaciazione?

 

Surriscaldamento globale, scioglimento dei ghiacciai, inverni sempre più caldi: è il tormentone degli ultimi anni. Ma a pochi giorni dall'inizio dell'inverno meteorologico, fissato per convenzione il primo dicembre, si fa sentire una voce fuori dal coro: è quella del climatologo Eoberto Madrigali che, preannunciando un inverno "freddo e perturbato", avverte: la Terra si avvia verso una nuova glaciazione. Aiuto!

Ma è proprio vero?
Le precipitazioni intense e continue che hanno caratterizzato le ultime settimane potrebbero essere un indicatore del mutamento climatico in atto. Secondo Madrigali, per i prossimi mesi dobbiamo aspettarci piogge estese, venti forti, mari agitati e, per la gioia degli sciatori, nevicate abbondanti su Alpi e Appennino.

E in effetti le conferme di questa tendenza al raffreddamento globale ci sono: lo scioglimento dei ghiacciai sta rallentando e anche nell'emisfero sud del pianeta le ondate di freddo sono sempre più frequenti. 
Ma è anche questa volta colpa dell'uomo e delle sue attività? No, avverte Madrigali: stiamo solo attraversando la fase finale dei 12.000 anni che intercorrono tra una glaciazione e l'altra. (Come finirà la Terra? Ecco-più in basso- le 12 catastrofi più spettacolari proposte dagli scienziati).

Ma come si innesca un'era glaciale? Secondo il climatologo inizia con il progressivo raffreddamento delle stagioni calde (primavera ed estate), fino ad un punto di non ritorno. Dal punto di vista climatologico lo stato di salute della Terra è comunque tutt'altro che buono: nel 2005 i ricercatori di Cambridge hanno scoperto che le correnti artiche fredde, che inabissandosi permettono all'acqua più calda di risalire in superficie, sono quasi scomparse. Cosa succederebbe se il mondo dovesse ghiaccarsi nuovamente? Gli unici paesi abitabili sarebbero quelli del "terzo mondo", e probabilmente assisteremmo a fenomeni di immigrazione al contrario.

E se Madrigali avesse torto e il mondo finisse davvero inondato dalle acque provenienti dallo scioglimento dei ghiacciai, dove andremmo a vivere? Ma è ovvio, nei grattamare, grattacieli sommersi più alti dell'Empire State Building e completamente autosufficienti.

In questo video alcuni consigli per contenere il surriscaldamento del pianeta.

 

 

12 idee per uscire di scena alla grande!

Come sarà la fine del mondo? Fatalisti, catastrofisti, malati di fantascienza, questo è il vostro momento...

 

Fatalisti, catastrofisti, malati di fantascienza? Questo è il vostro momento: per alcuni è già iniziato il conto alla rovescia per l'Apocalisse! Intanto, per ingannare l'attesa, abbiamo raccolto qui gli scenari da Fine del Mondo facendoci aiutare dal cinema: glaciazioni improvvise, attacchi inattesi di meteoriti o alieni, virus carnivori. Di tutto un po', insomma, e di tutto abbiamo cercato di raccontare anche perché non può succedere (o, almeno, non in una notte...). Mettetevi comodi e godetevi lo spettacolo. (Elisabetta Intini, 14 novembre 2008)

 

 

 

 

(1) Mondi sommersi
La Terra è un pianeta coperto per il 99% dall'acqua...


WATERWORLD: MONDI SOMMERSI I ghiacci continentali sono sciolti e le terre emerse sono un ricordo, forse addirittura una leggenda. L'acqua ha inghiottito ogni cosa e i pochi sopravvissuti - rifugiati su atolli artificiali - sono in balia dei nuovi pirati. Tutto ciò che rimane dei continenti è, forse, un'immensa laguna tropicale, un paesaggio da sogno da qualche parte verso nord. Oppure verso sud...

DALLA FANTASIA ALLA REALTÀ C'è poco da stare allegri! Nel documentario An Inconvenient Truth (Una scomoda verità) l'ex vicepresidente Usa e premio Nobel Al Gore illustra i rischi dello scioglimento dei ghiacci di Antartide e Groenlandia. Uno tra tanti: le acque oceaniche salirebbero di circa 6 metri e 100 milioni di persone sarebbero costrette ad abbandonare le coste. La soluzione? L'applicazione integrale del Protocollo di Kyoto e altre misure draconiane per l'industria e per i nostri stili di vita. La maggior parte degli scienziati concorda con le peggiori diagnosi sullo stato di salute del pianeta, ma non sono in molti a condividere le profezie del documentario e le soluzioni suggerite. All'estremo opposto rispetto alle posizioni di Al Gore c'è, per esempio, il professore danese Bjørn Lomborg, per il quale i danni causati dalla CO2 e dal riscaldamento globale non saranno così marcati. In più, Lomborg sostiene che c'è troppa "pressione politica" sulla questione Kyoto e questo impedisce di occuparsi di problemi più urgenti, come la malaria, l'Aids, il bisogno di acqua. Insomma, tra apocalittici e scettici, il dibattito all'interno della comunità scientifica è rovente. Complici anche i modelli statistici di cui gli esperti si servono per le loro previsioni, impostati ciascuno su parametri diversi, che portano spesso a risultati discordanti: persino l'ente più autorevole in questo campo, l'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), propone diversi scenari divergenti a proposito del riscaldamento globale e delle sue conseguenze, tutti perfettamente giustificati da rigorose formule statistiche.
PREOCCUPATI?
In attesa di sperimentare lo scenario catastrofico più probabile (quello che si realizzerà...), pare che sia già possibile circumnavigare il Polo Nord senza bisogno di rompighiaccio. Le compagnie di navigazione esultano. Per adesso.

Peggio che in qualunque altra precedente glaciazione: c'è poco cibo e non siamo più cacciatori...
Peggio che in qualunque altra precedente glaciazione: c'è poco cibo e non siamo più cacciatori...

(2) Sopravvivere tra i ghiacci
La Corrente del Golfo si è fermata e sulla Terra è calato il Grande Freddo. Improvvisamente.


THE DAY AFTER TOMORROW Un precario equilibrio chimico: ecco su che cosa si regge la Corrente del Golfo, il grande "phon" naturale che mitiga il clima dei paesi bagnati dall'Atlantico. Peccato che adesso la Corrente si sia bloccata. L'enorme quantità d'acqua dolce liberata dallo scioglimento dei ghiacci ha modificato il rapporto tra acqua dolce e salata che fa da motore del benefico flusso, e sulla Terra è improvvisamente calato il Grande Freddo. Tempeste, uragani e cicloni sono all'ordine del giorno, quando non piovono ghiacci dal cielo. Se non vuoi morire assiderato, non uscire di casa. E non è detto che sia sufficiente.

DALLA FANTASIA ALLA REALTÀ Altro che fantascienza, questo è già successo. Più di 11 mila anni fa, la calotta di ghiacci che ricopriva il Nord America si sciolse, la Corrente andò in tilt e le temperature in Europa calarono di 5 °C nel giro di un decennio. Potrebbe accadere di nuovo? Le grandi glaciazioni sono causate da fattori sia climatici sia astronomici, difficile quindi che un pur eclatante sconvolgimento "interno" (come l'aumento dei gas serra) porti a una nuova Era Glaciale con la stessa rapidità. Quanto allo stato di salute della Terra, però, i segnali sono tutt'altro che incoraggianti. Uno degli allarmi più recenti risale al maggio 2005 quando, durante un'esplorazione sottomarina compiuta sotto i ghiacci artici, alcuni ricercatori dell'Università di Cambridge scoprirono che le colonne d'acqua fredda che, inabissandosi, permettono all'acqua più calda di risalire in superficie - questo meccanismo è il "motore" della Corrente del Golfo - sono quasi completamente scomparse. Da sette che erano, ne hanno contate solamente due.
PREOCCUPATI?
In una nuova Era Glaciale, gli unici Paesi ancora abitabili saranno quelli del "Terzo Mondo". Immigrazione al contrario... come ci accoglieranno? Saremo i loro boat people? I nuovi clandestini?

La talpa d'acciaio corre a super velocità verso il centro della Terra per rimettere in moto il nucleo
La talpa d'acciaio corre a super velocità verso il centro della Terra per rimettere in moto il nucleo

(3) I capricci della Terra
Il nucleo profondo del nostro pianeta si è fermato, non gira più! La fine è questione di ore. A meno che...

 

THE CORE Più di 30 portatori di pacemaker, in buona salute, muoiono improvvisamente e contemporaneamente. La città è in balia di stormi di uccelli impazziti che hanno perso il senso dell'orientamento, e chi non è in preda al panico si gode lo spettacolo di aurore boreali a latitudini inaspettate... Splendori e miserie dell'alterazione del campo magnetico terrestre causati dal vero protagonista di questo film: il nucleo della Terra. Che ha smesso di girare.

DALLA FANTASIA ALLA REALTÀ Con l'instabilità geologica della Terra non si scherza. Quando il pianeta fa le bizze, non è che si possa fare granché per scongiurare la catastrofe. Di certo non possiamo fiondarci al centro della Terra, come i protagonisti di The Core. Agli esperti, perciò, non rimane che esplorare i vari strati sotto la crosta terrestre per cercare di capire qualcosa di più sulla natura del nostro pianeta. Come fanno? Con una serie di perforazioni praticate in punti caldi dal punto di vista sismico. Entro il 2012, ad esempio, la nave giapponese Chikyu si spingerà - con una perforazione di oltre 7 chilometri sotto il fondo del Pacifico - fino ad analizzare la natura del mantello, in un'esplorazione che permetterà agli scienziati di avanzare ipotesi più concrete sulla composizione del nucleo terrestre. Si scava anche lungo la parte californiana della Faglia di Sant'Andrea (lunga quasi 1.300 chilometri), in questo caso per cercare di prevedere i prossimi terremoti e, in particolare, la madre di tutti i sismi, il Big One.
PREOCCUPATI?
Tra tutte le storie di fantasia, The Core è la più inverosimile! La Terra sta per frantumarsi e l'equipaggio della talpa iper tecnologica di salvataggio si perde in stucchevoli ricordi di gioventù... ma dài!

(4) Siamo in troppi!
Alla fine il punto critico è stato superato e la Terra non ha più risorse a sufficienza per sostenerci.

 

2022, I SOPRAVVISSUTI Dopo inutili e tardivi tentativi di controllo demografico, abbiamo passato la misura: la Terra somiglia sempre più a un formicaio stracolmo. L'inquinamento ha creato una cappa irrespirabile che condanna il pianeta a un'eterna, torrida estate. Verde e natura sono un pallido ricordo, non piove da anni, cibo e acqua sono un lusso per pochi. La lotta per la sopravvivenza inizia nel tuo condominio: altro che gas ed elettricità, è già tanto se, sgomitando, trovi un buco per dormire. E sempre con un occhio aperto: qui vige una strana legge alimentare...

DALLA FANTASIA ALLA REALTÀ Non sarà per il 2022, ma per il 2030 la popolazione urbana rappresenterà quasi i due terzi di quella mondiale. A dirlo non è un romanzo futuristico, ma l'ultimo rapporto del World Water Development Report dell'Unesco, pubblicato due anni fa. Questa progressiva espansione delle città provocherà un aumento vertiginoso della domanda di acqua e cibo nelle aree metropolitane. Sulla base di questo scenario, alcuni ricercatori della Cornell University hanno ipotizzato che l'economia agricola entrerà in crisi attorno al 2050, anche a causa di inquinamento, cambiamenti climatici, deforestazione e di una "new entry", il colony collapse disorder. Vale a dire, la progressiva moria - probabilmente causata dall'utilizzo massiccio di pesticidi - che sta decimando le api impollinatrici e ne minaccia l'estinzione. Niente api, niente fiori, niente cibo.
PREOCCUPATI?
Nel 2006, 30 mila persone nel mondo sono morte ogni giorno per ragioni riconducibili alla mancanza d'acqua. L'apocalisse è già iniziata?

(5) C'era una volta l'America
Da cowboy ad astronauti - e ritorno - in meno di tre secoli.

 

L'UOMO DEL GIORNO DOPO
Una volta non era così. I raggi solari riscaldavano l'aria, d'estate si andava al mare. Finché qualcuno non ha pensato bene di usare i suoi giocattolini nucleari. Adesso... be', è come ti immaginavi che sarebbe stato, o anche peggio. Verrebbe voglia di mollare tutto e lasciare che la natura faccia piazza pulita dei superstiti (che per la verità ci mettono tutta la loro buona volontà per spazzarsi via da soli), ma c'è un uomo qualunque che non è d'accordo..
DALLA FANTASIA ALLA REALTÀ A che ora è la fine del mondo? Prima di Ligabue se lo sono chiesti, nel 1947, anche alcuni scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell'Università di Chicago. Per tutta risposta hanno immaginato un orologio simbolico, il Doomsday Clock (l'orologio dell'Apocalisse), in cui la mezzanotte simboleggia la fine del mondo causata da una guerra atomica. Le lancette virtuali di questo congegno angosciante vengono spostate avanti o indietro a seconda delle tensioni politiche internazionali. Quando fu ideato l'orologio, in piena Guerra Fredda, si decise che mancavano 7 minuti alla mezzanotte. Le ultime "proiezioni", nel 2007, hanno spostato le lancette due minuti avanti: adesso è mezzanotte meno 5 minuti.
PREOCCUPATI?
La massima distanza dalla mezzanotte è stata raggiunta nel 1991: 17 minuti! Hei, attenti a non esagerare con l'ottimismo!

 

(6) C'è nessuno?
In poche ore l'intera popolazione viene contagiata da un terribile virus. Che non uccide, ma fa di peggio!

 

28 GIORNI DOPO Una mattina ti svegli in un letto d'ospedale. Come ci sei finito? Ti alzi a fatica, vaghi per i corridoi avvolti in un silenzio irreale: vetri rotti, letti rovesciati, nessuno che possa spiegarti il motivo di questo sfacelo. Neppure fuori, in città, c'è anima viva. Cammini tra le auto abbandonate finché un giornale vecchio ti dà una prima risposta: sono partiti tutti. L'intero paese è stato contaminato da un virus letale trasmesso all'uomo da cavie di laboratorio impazzite. I sani sono scappati per paura degli infetti - aggressivi e assetati di sangue - e l'intera nazione è stata messa in quarantena. Non fai in tempo ad alzare gli occhi dal giornale che fai il tuo primo,spiacevole incontro...
DALLA FANTASIA ALLA REALTÀ Per l'Organizzazione Mondiale delle Sanità, tre sono le condizioni alla base di una pandemia: la comparsa di un nuovo virus, la sua aggressività e la sua... "pazienza". E proprio quest'ultima condizione ci mette al riparo da un attacco su vasta scala di un virus come l'Ebola, che ha un decorso rapidissimo e porta alla morte nel 70% dei casi. In pratica, stermina le sue vittime prima di avere il tempo di diffondersi... Ma la brutalità dell'Ebola ha ispirato parecchi virus hollywoodiani e altrettanti film apocalittici, proprio perché è più "scenografico" della polmonite o dell'aviaria.
PREOCCUPATI?
Dalla nascita dell'ingegneria genetica in poi la possibilità che qualcuno sviluppi un virus capace di rispettare le "regole d'oro" dell'Oms è un vero e proprio incubo. Ma in fondo non dobbiamo guardare troppo lontano, abbiamo già le nostre pandemie secolari: fame e sete, per esempio...

(7) Trame nell'ombra
Quando la guerra biologica diventa un affare per l'industria farmaceutica, è facile che qualcuno perda il controllo.

 

RESIDENT EVIL Lo chiamano Alveare. È la base segreta di una potente multinazionale (la Umbrella Corporation), usata per loschi esperimenti "scientifici": la creazione di armi biologiche. Da tempo, come tante api operaie, questi bioterroristi lavoravano all'insaputa di tutti. Fino al giorno dell'incidente. Difficile prevedere che quella piccola capsula finita in mille pezzi contenesse un virus tanto micidiale...

DALLA FANTASIA ALLA REALTÀ Forse non rischieremo di diventare tutti zombi per colpa del T-Virus raccontato in Resident Evil, ma di "minaccia terroristica" sentiamo parlare praticamente ogni giorno. Dei modi più originali per combatterlo, invece, si parla poco. Un esempio? Alcune parti di un telescopio della Nasa in pensione dal 2000, il Compton Gamma Ray Observatory, sono state utilizzate per costruire un rilevatore capace di riconoscere sorgenti radioattive. Insomma, un tempo questo telescopio individuava i raggi gamma emessi dai corpi celesti, oggi quelli emanati da plutonio, cesio e uranio, che possono essere utilizzati per confezionare armi di distruzione di massa.
PREOCCUPATI?
Se a salvarti da morte certa arriva Milla Jovovich, poteva andarti peggio. Forse.

(8) Nero come l'oro
In mancanza di vere alternative, la fine del petrolio è una questione molto, molto seria...

MAD MAX Domani anche tu ti trasferirai fuori città. Sei l'ultimo, non volevi rassegnarti. Ma qui non si può più restare. Niente più cibo, luce, acqua. Sei completamente isolato e puoi muoverti solo a piedi: funziona così, dall'ultimo cartello dei Paesi Estrattori. Greggio e gas naturale sono un lusso che poche nazioni possono ancora permettersi. Non la tua: qui ormai le priorità sono altre. E mentre un litro di benzina si paga con la vita, c'è un bolide nero che corre sulle strade battute ormai solo dai predoni...

DALLA FANTASIA ALLA REALTÀ Prima o poi i giacimenti di petrolio si svuoteranno. Quando? È difficile saperlo con certezza, visto che chi fa questi calcoli è anche direttamente coinvolto nell'attività estrattiva e non ha alcun interesse a divulgare questa informazione. C'è stato però qualcuno che, anche senza dati alla mano, ha provato a immaginare la naturale evoluzione (e fine) di ogni risorsa di energia non rinnovabile, come Marion King Hubbert, un geofisico americano. Negli anni Cinquanta King ipotizzò che la produzione di ogni risorsa segue una curva "a campana": il picco di questa curva - detto picco di Hubbert - è il punto di massima produzione, oltre il quale l'attività estrattiva non può che diminuire. Accusato di essere un visionario, con il suo modello Hubbert spiegò le ragioni di molte crisi petrolifere passate e ne predisse di future, tanto che i suoi detrattori dovettero presto ricredersi. Certo, la curva ideale si verifica solo in condizioni di libero mercato, mentre monopoli e cartelli (come l'Opec), guerre e catastrofi naturali possono determinare anche "falsi" picchi. Il punto di non ritorno pare tuttavia essere molto vicino. Lo suggeriscono le previsioni di alcuni studiosi, che l'hanno immaginato per il 2010, e alcuni segnali preoccupanti, come l'instabilità geopolitica e l'aumento vertiginoso del prezzo del petrolio. Niente allarmismi, però. Il picco non è necessariamente la fine del mondo, indica soltanto la necessità di veri cambiamenti, dalla ricerca di nuovi giacimenti all'utilizzo di fonti alternative ai combustibili tradizionali.
PREOCCUPATI?
Anche se il prezzo del petrolio scende, quello della benzina resta inchiodato ai massimi storici. È bello avere delle certezze, nella vita.

Un tramonto, il gusto di una bistecca, un profumo di donna: tutte finzioni, miraggi elettrici creati dalle macchine!
Un tramonto, il gusto di una bistecca, un profumo di donna: tutte finzioni, miraggi elettrici creati dalle macchine!

(9) La rivolta delle macchine
Per qualcuno è già iniziata e non ce ne accorgeremo finché non sarà troppo tardi. Ma "loro" dicono di farlo per il nostro bene...

 

MATRIX Se dovessero chiederti se il mondo è finito, diresti di no, accidenti, tutto è come è sempre stato e ti sembra di essere vivo e in buona salute. Che razza di domande! Ogni tanto hai l'impressione che il mondo non sia del tutto reale, questo sì, ma, in fondo, chi può dire di non avere mai provato la stessa sensazione? Le Macchine, piuttosto... Da quando si sono emancipate... Voci sempre più insistenti dicono che hanno fame e stanno lentamente succhiando le nostre energie per mantenersi in vita. Sarà il solito modo di dire.

DALLA FANTASIA ALLA REALTÀ Comandano loro? E se vivessimo davvero in un software? Sembra assurdo, ma ciò che chiamiamo "reale" è di fatto un insieme di segnali e percezioni. La realtà potrebbe anche non essere composta da atomi ma, per assurdo, da una serie di stimoli elettrici creati artificialmente. Insomma, potremmo già essere inconsapevoli "schiavi" delle macchine. E per i romanticoni che confidano nell'unicum della razza umana, l'anima, ecco la novità: Heart, il robot che ama essere coccolato. A ogni carezza, il suo battito cardiaco inizia ad accelerare. Per i creatori di Heart e della schiera di pseudo umanoidi che l'accompagnano, questi "esseri" sono un esempio di come le macchine conquisteranno nel tempo emozioni sempre più simili alle nostre. E alla fine, la domanda: sei pronto per amare un robot?
PREOCCUPATI?
Secondo i "futurologi", entro il 2084 le nostre strade saranno presidiate da robot poliziotti. Le città saranno bellissime e l'aria pulita, chi parcheggerà in doppia fila (o sul marciapiedi) sarà polverizzato, le aiuole saranno sempre fiorite e a chi non starà in coda agli sportelli saranno spezzate le gambe.

(10) Sole spento
Il nostro Sole non funziona più bene come una volta. Bisogna ridargli la carica...


SUNSHINE I più coraggiosi sono pronti per partire per una missione che deciderà le sorti dell'umanità. Il Sole si sta spegnendo. E se riuscissimo ad allungargli un po' la vita? Ecco il piano: gettare un'enorme bomba nucleare nel cuore della nostra stella, per riattivarla e scongiurare il letargo. Almeno per un po'. O la va, o la spacca: per fabbricare l'ordigno sono stati impiegati tutti i materiali radioattivi della Terra...

DALLA FANTASIA ALLA REALTÀ Più o meno tra 5 miliardi di anni, quando avrà esaurito tutte le scorte di idrogeno del suo nucleo, il Sole diventerà una stella di dimensioni colossali (quasi 100 volte più grande rispetto a com'è ora): una gigante rossa. I suoi strati più esterni si espanderanno e la sua "atmosfera" risucchierà Venere, Mercurio e forse anche la Terra. Trasferirci su Marte non ci aiuterà granché, e per adesso una tecnologia che ci permetta di viaggiare oltre il Sistema Solare, in tempi ragionevoli, è ancora molto al di là da venire: vele solari e motori a energia magnetica sono ricerche promettenti, ma, appunto, solamente ricerche.
PREOCCUPATI?
Un'altra storia alla The Core... Tranquilli, non arriveremo vivi alla fatidica scadenza: una miliardata di anni prima la luminosità del Sole aumenterà del 10% circa. Troppo per l'acqua di cui siamo fatti e per quella che occupa gran parte della Terra: inizierà a ribollire tutto, come l'acqua della pasta.

Ci risiamo! Ma perché dobbiamo fare la stessa fine dei dinosauri?
Ci risiamo! Ma perché dobbiamo fare la stessa fine dei dinosauri?

(11) Piovono massi dal cielo
Quello che sta arrivando è davvero grosso... Qui ci vuole una squadra di marines che vada su e gli dia il fatto suo!


ARMAGEDDON All'inizio non ci credeva nessuno, sembrava una di quelle bufale da fine millennio. Ma dopo che i calcoli della Nasa si sono rivelati esatti, è stato un precipitare di eventi: i progetti, la missione fallita, le misure d'emergenza... Adesso riesci a vederlo: da lontano sembra una stella come tutte le altre, ma tra breve parrà quasi una seconda Luna, vicinissima e infuocata, e dopo...

DALLA FANTASIA ALLA REALTÀ Da quando l'hanno adocchiato per la prima volta, nel 2004, gli astronomi non gli tolgono gli occhi di dosso. L'hanno chiamato Apophis (come Apòfì, il dio egizio della distruzione): è un asteroide di circa 350 metri di diametro che passerà molto vicino alla Terra il 13 aprile 2036. Se la colpisse, provocherebbe una deflagrazione 110 mila volte più potente di quella di Hiroshima. Gli esperti si dichiarano ottimisti e sembrano non dare peso alle voci delle solite cassandre che annunciano la fine del mondo. Ma non abbassano la guardia e nel febbraio di quest'anno la Planetary Society ha lanciato un concorso internazionale per trovare il modo di deviare il minaccioso oggetto spaziale. L'ha vinto una laureanda della Scuola di Ingegneria dell'Università del Queensland, Australia, che ha proposto di avvolgere Apophis in una sorta di nastro riflettente per poi variarne la traiettoria sfruttando il vento solare.
PREOCCUPATI?
Se qualcosa può andare male, lo farà, sancisce la Prima Legge di Murphy. Niente panico, però: in base alle ultime rilevazioni dei radiotelescopi, le probabilità che questo sasso ci piombi addosso sono molto basse, 1 su 45.000, pare. Molto basse... ma se la probabilità di centrare un 6 al superenalotto è di 1 su 600.000.000!

Arrivano e oscurano il Sole. Ti aspetti che scendano cantando "veniamo in pace"?
Arrivano e oscurano il Sole. Ti aspetti che scendano cantando "veniamo in pace"?

(12) Eclissi artificiale

 Abbiamo trasmesso nello spazio un bel messaggio di benvenuto. Qualcuno l'ha preso alla lettera e si è presentato alla porta...

INDEPENDENCE DAY È iniziato tutto con un rumore. Un misterioso rumore proveniente da qualche angolo del cosmo non riconducibile, secondo gli esperti del Seti, a nessun veicolo spaziale conosciuto. Poi, prima che qualcuno potesse lanciare l'allarme, l'Astronave Madre ha oscurato il cielo sopra la tua città. I suoi passeggeri? Non hai fatto in tempo a vederli. La folla presa dal panico ti ha inghiottito e trascinato via con sé. Peccato. Ti sarebbe piaciuto conoscerli, questi alieni. 
DALLA FANTASIA ALLA REALTÀ Siamo soli nell'Universo? Lo sapremo (forse) tra 50 mila anni. Nel 1974 gli scienziati del Seti hanno trasmesso un messaggio in codice binario (il linguaggio dei computer) in direzione dell'ammasso globulare M13, a circa 25 mila anni luce dalla Terra. Questa cartolina spaziale, che descrive in maniera sommaria le principali caratteristiche della vita sul nostro pianeta, è stata "spedita" dal radiotelescopio di Arecibo (Portorico) e viaggia alla velocità della luce. Per questo motivo un'eventuale risposta ci metterebbe un bel po' ad arrivare. Nel frattempo, chi volesse provare a socializzare con E.T. in altro modo, può sempre imbucare una lettera nella cassetta postale per alieni nei pressi dell'Area 51, in Nevada (la zona militare in cui, secondo alcuni, sarebbero conservati i resti degli extraterrestri che si sono schiantati col loro disco volante a Roswell). Sempre che non siano loro, gli abitanti di altri mondi, a contattarci per primi. E in tal caso, afferma il capo di Stato maggiore delle Forze di autodifesa giapponesi, «è necessario prepararsi ad affrontare una minaccia»... PREOCCUPATI? E.T. telefona a casa, noi gli spediamo una cartolina elettronica. Credi anche tu che gli ipotetici alieni sarebbero una minaccia per l'umanità? E perché mai? Quando "noi" ci siamo spostati dal Vecchio al Nuovo Mondo, siamo andati a portare la civiltà, no? 

 

Altre considerazioni....

È vero che i ghiacci del Polo Nord scompariranno?

Al Polo Nord i ghiacci si stanno riducendo a una velocità superiore al previsto: il loro spessore medio è passato, in 40 anni, da 3,1 m a 1,8 m (cioè è diminuito del 40%). L’area di estensione dei ghiacci, invece, è diminuita del 3% nel giro di un decennio. Quindi il ghiaccio fonde più velocemente in spessore che in estensione e questo, per gli esperti, è ancora più grave, perché significa che si stanno riducendo i ghiacci perenni. Sulle cause si fanno diverse ipotesi, tra cui la fluttuazione naturale del clima polare e il riscaldamento globale dovuto all’effetto serra. Nel secondo caso, cioè il più grave, si potrebbe andare incontro a una sparizione totale dei ghiacci del Polo Nord e a una sensibile trasformazione del clima nell’emisfero settentrionale.

Uccelli tropicali in piazza San Marco. La pubblicità di una nota marca di abbigliamento recita "global warming ready", che è un po' come dire... pronti al peggio! In questo set, i piccioni sono spariti da piazza San Marco. Fine di un incubo
Uccelli tropicali in piazza San Marco. La pubblicità di una nota marca di abbigliamento recita "global warming ready", che è un po' come dire... pronti al peggio! In questo set, i piccioni sono spariti da piazza San Marco. Fine di un incubo

Riscaldamento globale:

effetti collaterali inattesi
In montagna crescono fiori di collina; ai tropici le tempeste sono rare; l'estate degli orsi non finisce mai; le tartarughe mettono al mondo più femmine... Eventi curiosi, e tasselli di uno scenario tutto da interpretare: il riscaldamento globale. (Andrea Porta, 20 giugno 2008)


Montagne lussureggianti, piante d'alta quota ricoperte di boccioli e frutti, paradisi tropicali senza uragani e tempeste. È il migliore dei mondi? No, è il mondo che ci aspetta (e che c'è): paesaggi nostrani sconvolti dai mutamenti climatici a cui la Terra va incontro. Perché accanto allo scioglimento dei ghiacciai, il riscaldamento globale - ovvero il costante aumento della temperatura media della Terra - si porta dietro una lunga serie di effetti collaterali, secondari (ma non troppo), decisamente strani, curiosi, inattesi. Talvolta apparentemente positivi. Ma è per davvero così? 

              IL QUADRO DA INTERPRETARE
Sulle montagne della Svezia crescono piante e fiori tipici delle basse quote; ai tropici le tempeste sono rare; gli orsi siberiani vivono estati più lunghe del solito; le tartarughe di mare mettono al mondo più femmine... Ognuno di questi eventi, in apparenza positivo, o almeno curioso, è in realtà un tassello di un quadro allarmante. Come spiega Cynthia Rosenzweig (Center for Climate Systems Research della Columbia University, New York), «le temperature in aumento hanno un crescente impatto sui sistemi fisici e biologici a livello globale». La scienziata, in una recente ricerca, ha riunito in un unico studio i risultati di indagini condotte a partire dal 1970 su 829 "sistemi fisici" - come l'aumento delle temperature di laghi e fiumi e lo scioglimento del permafrost, cioè lo strato perennemente congelato che ricopre vaste aree di Asia ed Europa settentrionali - e su ben 28.800 "sistemi biologici", come l'anticipata fioritura delle piante o le abitudini anomale delle comunità di pesci e di microrganismi marini. Il risultato è sorprendente: tra quelli osservati, il 90% dei mutamenti biologici registrati sono imputabili alle attività umane. Il 95%, addirittura, se si considerano i mutamenti fisici.