Mozzarella Puffa

CineFotoArt di Giordano Giovanni

La mozzarella diventa blu, sequestrate 70mila
confezioni arrivate dalla Germania


Torino, 19 giu. (Adnkronos/Ign) - Settantamila mozzarelle sono state sequestrate dai
Carabinieri del Nas di Torino presso una importante piattaforma della grande distribuzione che
rifornisce numerosissimi discount del nord Italia.
L'operazione dei militari è iniziata dal la denuncia di una donna di Torino che aveva osservato
l'incredibile fenomeno, ripreso con un telefonino, in virtù del quale al momento dell'apertura,
una mozzarella aveva rapidamente mutato colore assumendo una impressionante colorazione
blu.
Il prodotto, tipico della tradizione alimentare italiana, proveniva da uno stabilimento industriale
tedesco, presso il quale era stato commissionato dalla società italiana che lo commercializza.
Gli uomini del Nas hanno scoperto inoltre che, a seguito di numerose altre segnalazioni
analoghe a quella da loro raccolta, l'importatore e distributore italiano aveva avviato il
''richiamo'' del prodotto, dopo aver contestato l'incredibile fenomeno ai propri fornitori d'oltre
frontiera.
Si ignorano al momento le cause della mutazione del colore delle mozzarelle al contatto con
l'ossigeno. Alcuni campioni del prodotto sono stati depositati per le analisi microbiologiche e
chimiche, rispettivamente presso i laboratori dell 'istituto zooprofilattico di Torino e del Centro
antidoping del San Luigi Gonzaga di Orbassano. Al momento non vi sono elementi per
configurare ipotesi di reato, che potrebbero invece emergere nel momento in cui i prodotti
alimentari risultassero essere inquinati da sostanze tossiche o da forti cariche batteriche.
L'intera partita di mozzarelle tedesche è stata rintracciata e bloccata e non sussiste alcuna
possibilità di ritrovarne qualche esemplare nei banchi frigo della grande o piccola distribuzione.

Aggiornamento "Mozzarella Puffa"

Mozzarella blu: Coldiretti, ritiro difficile per marche ingannevoli

(ASCA) - Roma, 22 giu - Il ritiro dal mercato delle mozzarelle 'blu' prodotte in Germania è reso più difficile dal fatto che vengono vendute con nomi di marche, come Malga Paradiso, Fattorie Torresina e Monteverdi, che richiamano al Made in Italy ed ingannano i consumatori che rischiano inconsapevolmente di consumarle.

È quanto afferma la Coldiretti dopo l'invito del Ministro della Salute Ferruccio Fazio al ritiro delle partite di prodotto commercializzate con le marche Land, Malga Paradiso, Lovilio, Fattorie Torresina e Monteverdi. Gli importanti risultati delle attività di controllo che hanno portato già al ritiro dal mercato di una tonnellata di mozzarelle 'blu' vanno accompagnati - sottolinea la Coldiretti - da misure strutturali come il divieto ad utilizzare denominazioni ingannevoli (da prosciutto di montagna al formaggio di fattoria che non rispondono a verità) o l'obbligo di estendere al latte e a tutti i prodotti derivati l'indicazione in etichetta dell'origine per smascherare l'inganno del falso Made in Italy rischioso per la salute.

In Italia l'indicazione della reale origine per i prodotti lattiero caseari è obbligatoria solo per il latte fresco, ma - spiega la Coldiretti - non per quello a lunga conservazione, per lo yogurt, i latticini o i formaggi. Per questo va sostenuta in Parlamento l'approvazione del disegno di legge sull'etichettatura obbligatoria di origine degli alimenti che al Senato è già stato ampiamente condiviso' sia in commissione Agricoltura che in Aula. Un segnale incoraggiante e' appena arrivato dal Parlamento Europeo che, sotto il pressing della Coldiretti, ha votato finalmente a favore dell'obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, ortofrutticoli freschi e appunto prodotti lattiero caseari.

Per l'Italia - conclude la Coldiretti - significa valorizzare il vero Made in Italy in una situazione in cui tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta.