Energie Alternative

CineFotoArt di Giordano Giovanni

Energia dalla PiPi

Benzina... gialla nel WC
Sapevi che mentre fai pipì stai producendo una fonte di energia alternativa? Dall’urina, infatti, si può ottenere idrogeno a basso costo e carburante per celle a combustibile particolari. A sostenerlo è Gerardine Botte, ingegnere chimico alla Ohio University: dalla pipì, o meglio dall'urea in essa contenuta,è possibile estrarre idrogeno combustibile a costi molto più bassi rispetto a quanto costerebbe estrarlo dall’acqua, operazione che risulta inefficiente in quanto consuma più energia di quanta ne produce.
Dall’urea contenuta nella pipì di uomini e animali l’ing. Botte e il suo team di ricercatori sono infatti riusciti ad estrarre idrogeno utilizzando nel processo una tensione di soli 0,37 volt contro gli 1,23 necessari per effettuare l’elettrolisi dell’acqua.
Ma che resa energetica può avere la pipì? I ricercatori hanno calcolato che l’urina prodotta da 300 impiegati può produrre l’equivalente di 2 kWh di energia elettrica, giusto la corrente necessaria per tenere accesi un paio di aspirapolvere per un'ora. In effetti un po’ poco. Per cercare di ottimizzare la resa dell’urina Rong Lan e John Irvine dell'Università di St. Andrews (Regno Unito) hanno pensato di utilizzare direttamente la pipì come carburante per una cella a combustibile. 
É stato stimato da Shanwen Tao, che ha realizzato un progetto simile alla Heriott Watt University di Edinburgo, che un uomo adulto produrrebbe ogni anno pipì sufficiente ad alimentare la cella combustibile di un'auto elettrica per 2700 km (Se l’idea di una macchina che funziona a pipì vi disgusta pensate che gli astronauti della ISS se la bevono...).
É  evidente come una cella a pipì possa risultare una soluzione vincente nelle fattorie e negli allevamenti in cui gli animali producono grandi quantità di urina. Non sarà la soluzione a tutti i problemi energetici del pianeta, ma rappresenta comunque un contributo da non buttare nel… WC!

Pila-Patata

able to turn a PC with simple boiled potatoes!.....alternative energy at zero cost and zero environmental impact .... boiled potatoes!

Batterie low cost da patate bollite
Puo' sostituire pile 1,5 Volt con costo 50 volte inferiore



ROMA - Potrebbe essere una patata bollita a risolvere i problemi di elettricità nei paesi in via di sviluppo. Secondo i ricercatori della Yissum Research Development Company, una start up creata dall'università di Gerusalemme, una batteria creata con questo materiale di partenza può sostituire le pile da 1,5 Volt con un costo 50 volte inferiore.
 
"La possibilità di costruire batterie da fonti vegetali è un nuovo modo di sfruttare la bioenergia, che ora si usa solo per produrre combustibili - spiega Haim D. Rabinowitch, uno degli autori della ricerca pubblicata dalla rivista Journal of Renewable and Sustainable Energy - questo può letteralmente portare la luce in molti posti del mondo che hanno problemi nell'approvvigionamento energetico".
 
La batteria realizzata dai ricercatori israeliani utilizza l'elettrolisi della patata accoppiata a semplici elettrodi di zinco e rame. La bollitura, spiega l'articolo, permette di aumentare di 10 volte l'efficienza della pila così ottenuta, perché riduce la resistenza interna del vegetale. Se usata per dare energia a una lampada, hanno calcolato gli esperti, la batteria vegetale costerebbe più di sei volte di meno di una carica di kerosene. La patata è un ottimo candidato per realizzare il progetto su larga scala, sottolineano gli autori, perché si trova in 130 paesi del mondo, compreso il 32% dei paesi in via di sviluppo che non fanno parte dell'Ocse.

                           LA PILA ALLA PATATA
                              CENNO TEORICO


Esistono molti tipi di pile ma questi sono tutti esempi del tipo più semplice di pila la
pila di Volta che sfrutta il contatto tra due metalli diversi mediante un liquido detto
soluzione elettrolitica. All'interno della soluzione sono contenuti i portatori di carica che
con il loro movimento di insieme originano la corrente elettrica.
I due metalli chiamati-/et/rodi sono immersi nella soluzione elettrolitica: gli
elettrodi sono costituiti di solito da rame e zinco in una soluzione acida, quando il circuito
é chiuso, cioè quando gli elettrodi vengono collegati tra loro tramite un filo conduttore
fissato nella parte non immersa, allora passa corrente. Lo zinco (elettrodo negativo) si
discioglie lentamente, vicino all'elettrodo (positivo) di rame invece c'è la formazione di
bollicine di idrogeno.
Il verso convenzionale della corrente e quello che va dall'elettrodo a potenziale
maggiore verso l'elettrodo a potenziale minore.
OSSERVAZIONI
Le tre esperienze realizzate sono basate sullo stesso principio il passaggio di
corrente tra due metalli mediante una soluzione acquosa.
Molto interesse ha suscitato la pila alla patata anche se il suo funzionamento non e
stato molto buono é stato comunque un esempio molto significativo ed istruttivo.
La stessa pila é possibile realizzarla anche con altri ortaggi (limoni, olive, ecc.) che
siano dotati di una buona quantità di succo poichè é proprio questo componente che
consente il passaggio di corrente.
Anche la batteria a mani é stata molto apprezzata; l’errore più diffuso, nel
comprendere questo tipo di pila, è stato per il fatto che a molti sembrava che fosse il
corpo umano a creare corrente. Inoltre questo esperimento si é prestato a far comprendere
il concetto di resistenza elettrica formando delle catene con le mani ci si accorgeva che la
corrente registrata dallo strumento non aumentava ma diminuiva a differenza di quello
che ci si poteva aspettare. Nelle altre due esperienze quest' idea non era abbastanza
evidenziata.

 

MATERIALE


1) 1 patata
2) 1 striscia di alluminio
3) 1 striscia di rame
4) fili di rame per il collegamento
5) un voltmetro

ESECUZIONE
Assicurati che i due elettrodi siano ben inseriti nella patata. Abbassa il tasto T che
collega il voltmetro alla pila alla patata e noterai che il voltmetro indica la presenza di una
tensione.
SPIEGAZIONE DEL FENOMENO
La patata con gli elettrodi costituisce una pila: la laminetta di rame agisce da catodo, mentre
la laminetta d'alluminio funge da anodo. Il succo della patata è utilizzato coane soluzione
elettrolitica e permette il flusso degli elettroni che si spostano dal catodo verso l'anodo.

Shakera&Ricarica

Shakera la batteria per ricaricarla

 

 

Non avete corrente a portata di mano? Un nuovo generatore vi aiuterà a ricaricare le batterie agitandolo.Sembra una batteria ma in realtà si tratta di un piccolo generatore: infatti Industries Ltd Brother, che haprogettato questa tecnologia, ha già sviluppato alcuni prototipi nei quali il generatore e il condensatoresono inseriti in un’unico involucro delle dimensioni di una comune batteria; con questo progetto sipotranno sostituire le tradizionali batterie AA e AAA per i dispositivi che dispongono di un consumoenergetico di circa 100 mW, come una torcia elettrica o un telecomando. Viva le batterie a vibrazione!

La batterie a virus

Sono sempre loro, i ricercatori del Mit, questa volta nella persona di Angela Belcher, ad averne fattaun’altra spettacolare: hanno creato una batteria che ha potenza necessaria per essere utilizzata comebatteria per un’auto usando dei virus; Il virus usato, un batteriofago in grado di infettare i batteri mainnocuo per gli esseri umani (ed inoltre non tossico), viene modificato geneticamente ed usato perrealizzare gli elettrodi caricati sia positivamente che negativamente di una batteria agli ioni di litio. Nei testdi laboratorio, la batteria a virus è stata caricata e scaricata almeno 100 volte senza perdere la propriafunzionalità.

Le batterie di carta

Immergete un qualsiasi foglio di carta in un po’ di inchiostro mescolato con nanotubi di carbonio enanowire di argento (i “nanowire” sono strutture mono-dimensionali a forma di filo con diametridell’ordine di qualche nanometro, e ok, reperirli al supermercato non è così semplice): potresteimmaginare di ottenere in questo modo una batteria funzionante? Eppure questo è il risultato del lavoro diYi Cui, un ricercatore della Stanford University che ha realizzato il progetto di una batteria di carta; lemotivazioni di questa ricerca sono quelle di trovare un modo per smaltire le batterie più semplicemente eriducendo l’impatto ambiantale, ma non solo: Cui ha stimato che questo tipo di batteria può raggiungere40000 cicli di carica e scarica, il che è almeno 10 volte superiore a quello delle normali batterie allitio.Infatti, provate a stropicciare la carta e … la batteria continua indisturbata a funzionare; geniale,vero?

Fotovoltaico più grande al mondo

Fotovoltaico: a Riad l'impianto piu' grande al mondo
Grande come 5 campi di calcio, sara' completato nel 2011



ROMA - Grande come cinque campi di calcio, con una superficie complessiva di 36.305 metri quadri. E' l'impianto fotovoltaico piu' grande del mondo, che verra' costruito a Riad, in Arabia Saudita, sul tetto dell'Universita' femminile ''Princess Noura Bint Abdulrahman''.

La realizzazione del progetto, che ha richiesto un investimento pari a 3,6 milioni di euro, e' stata affidata all'azienda austriaca GreenOneTec. L'impresa carinziana si e' imposta sui concorrenti internazionali, aggiudicandosi l'appalto di Millennium Energy Industries (Mei), l'azienda britannica specializzata in sistemi di produzione energetica in Medio Oriente, per la realizzazione dell'impianto fotovoltaico.

L'energia fornita dai collettori solari GreenOneTec servira' per la produzione di acqua calda e come supporto ai sistemi di riscaldamento del campus universitario, che si estende su un'area di otto chilometri quadrati. Il progetto e' un autentico fiore all'occhiello nella Penisola Arabica, perche' 36.000 persone potranno avere acqua calda e il risparmio, calcolato sull'intera durata di vita dell'impianto, sara' di circa 52 milioni di litri di olio combustibile e di 125 milioni di chilogrammi di anidride carbonica. I lavori termineranno entro la fine del 2011, ma gia' per la fine del 2010 sono previste le prove di funzionamento dell'impianto solare.

''Per noi questo ordine apre nuove prospettive nella penisola arabica, che e' il mercato del futuro per quanto riguarda il settore solare- commenta Robert Kanduth, amministratore e fondatore di GreenOneTec - per la regione questa commessa significa piu' di 30 nuovi posti di lavoro''.

''La procedura di selezione dell'appalto e' stata estremamente dura e rigorosa - ha dichiarato Hisham Mikhi, amministratore regionale di Mei - ma il nostro progetto si e' rivelato oltremodo preciso ed accurato e adesso siamo felici di esserci aggiudicati questa commessa in collaborazione con l'impresa austriaca GreenOneTec.''

Pellicola Fotovoltaica

Energia: arriva la pellicola fotovoltaica-spray
E' il risultato di una ricerca anglo-norvegese



ROMA - Arriva da una ricerca anglo-norvegese il primo spray che sfrutta l'energia solare. La novita' e' stata annunciata nei giorni scorsi dalla compagnia norvegese EnSol e da un team di ricercatori dell'Universita' di Leicester. Il dispositivo in grado di stendere una pellicola fotovoltaica su superfici piatte (ad esempio quelle degli edifici), consentendo un adeguato sfruttamento dell'irraggiamento solare. La pellicola fotovoltaica sarebbe cosi' sottile che, secondo i ricercatori, potrebbe essere dipinta o spruzzata su una superficie piatta.

Gli sviluppatori del progetto stimano di migliorare l'efficienza dello spray di almeno il 20%, in modo da lanciarlo sul mercato entro il 2016.

Il professor Chris Binns, dell'Universita' di Leicester ha assicurato che la produttivita' della pellicola sara' pari a circa 100 watts per metro quadro. Inoltre il fatto che la pellicola sia completamente trasparente, ha aggiunto il ricercatore, rende questa scoperta utilizzabile anche sui vetri, in abbinamento o in sostituzione delle attuali tecnologie fotovoltaiche.

Binns sostiene infine che la pellicola potrebbe perfettamente adattarsi agli aerei ad impulso solare attualmente in sviluppo, consentendo loro di poter volare con un'ampia autonomia e, soprattutto, con un impatto ambientale pari a zero.

Turbina Gigante

In Gb più grande turbina sottomarina
E' stata presentata in Scozia, si chiama AK1000 e pesa 130 tonnellate

E' stata presentata in Scozia la turbina sottomarina più grande del mondo. Si tratta di una grande unità inserita all'interno di un impianto di sfruttamento delle energie rinnovabili nella città di Invergordon ed è stata realizzata dalla Atlantis Reources Corporation, una società specializzata nel segmento, che ha ribattezzato la turbina con il nome di "AK1000".

Stando a quanto preannunciato dagli stessi sviluppatori, la turbina della Atlantis sarà installata attraverso degli ancoraggi sul fondo marino, e connessa alla rete elettrica nazionale, già alla fine dell'estate e sarà in grado di generare energia elettrica utile per soddisfare il fabbisogno di oltre mille abitazioni.

Sviluppata per poter resistere alle correnti e alle intemperie più incisive, la turbina gigante di Atlantis ha un diametro di circa 18 metri, pesa 130 tonnellate ed è alta 22,5 metri. La sua capacità dovrebbero consentirle la produzione di 1MW di potenza energetica a fronte di una velocità delle correnti marine pari a circa 2,65 metri al secondo.Il chief executive officer di Atlantis, Timothy Cornelius ha spiegato che il suo utlizzo permetterà alla Scozia di incrementare in maniera significativa la propria produzione di energie rinnovabili.

Il telefonino che va a Coca Cola

C’è gente che senza Coca Cola non può vivere. Adesso c’è anche un telefonino, un modello Nokia per la
precisione, che è stato modificato in modo che la batteria si alimenti con gli zuccheri contenuti nella bibita
e con una sola carica potrebbe avere una durata di azione tre o quattro volte più lunga di una normale
batteria agli ioni di litio. Non da sottovalutare il fatto che il tutto sarebbe interamente biodegradabile.
L’autore dell’esperimento è Daizi Zheng, un ircercatore cinese che attualmente vive a Londra, e secondo
il quale una sostanza a base zuccherata potrebbe essere una fonte di energia sostenibile. Infatti le batterie
eco sostenibili hanno un potenziale di vita maggiore, anche tre o quattro volte superiore, rispetto ad una
singola carica, delle batterie agli ioni di litio e potrebbero essere totalmente biodegradabili. Il telefonino a
Coca Cola ha un serbatoio che può essere ricaricato; che dire: mai più senza!