Il flash

CineFotoArt di Giordano Giovanni

Il  flash  ne  ha  fatta  di  strada  dal  19°  secolo,  quando  i  fotografi
 
dovevano  accendere  della  polvere  da  sparo  sopra  un  vassoio  per
illuminare  la  scena.  I  flash  automatici  in  dotazione  alle  fotocamere
digitali usano un tubo elettronico che emette un breve,  intenso  fascio
luminoso.  Questa  sorgente  di  luce  è  accoppiato  ad  un  sofisticato
meccanismo di misurazione della luce e controllo dell'esposizione.  
 
L'intero  sistema  permette  di  scattare  fotografie  quando  la  luce
ambientale è insufficiente, o ridurre i contrasti nelle giornate di sole. E'
talmente comodo e  facile da usare che spesso non siamo consapevoli
della  sua  presenza.  Vediamo  questi  flash  in  dettaglio,  ed  alcune
 
alternative che danno risultati ancora migliori.

Portata del flash

La  potenza  del  flash  determina  la  sua  portata  utile.  I  soggetti  entro
Manuali di
questa  portata  possono  essere  correttamente  esposti,  quelli  fuori
grafica
portata  saranno  troppo  scuri.  I  fabbricanti  talvolta  dichiarano  la
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potenza del flash con un numero guida. Più alto è il numero, maggiore
tutorial e guide dei
sarà la portata utile. Poiché il numero guida cambia quando si varia la
velocità  o  la  lunghezza  focale, molti  fabbricanti  dichiarano  la  portata  programmi di
massima, presumendo che il flash sia carico e che il diaframma sia alla  grafica e foto  
massima apertura.

Modalità

Nelle  fotocamere  completamente  automatiche  il  flash  entra  in azione
quando  la  luce  è  troppo  debole  per  una  corretta  esposizione.  Nelle 
camere più sofisticate si può scegliere fra alcune modalità per ottenere
vari effetti.

 Automatico: il flash interviene in caso di luminosità scarsa o quando
il soggetto è in controluce.
  Riduzione  occhi  rossi:  il  flash  proietta  un  breve  lampo  per
provocare la chiusura dell'iride del soggetto un attimo prima del lampo
principale.
 Riduzione delle ombre: uso forzato del flash quando c'è abbastanza
luce ma  si  vuole  schiarire  le ombre. Questa modalità è utile  in pieno
sole col soggetto illuminato da dietro o di lato.
  Riduzione  delle  ombre:  uso  forzato  del  flash  principale  anche
quando è attivo un flash esterno.
  Flash  disattivato:si  usa  quando  l'illuminazione  è  scarsa  ma  si
preferisce usare una esposizione lunga con luce naturale.
  Flash  esterno:  collegando  un  flash  esterno  si  esclude
automaticamente il flash principale.
 Notte:  in questa modalità  il soggetto  in primo piano viene esposto
correttamente senza che lo sfondo sia sottoesposto.
  Esposizione  lunga:  il  flash  interviene  nel  mezzo  di  una  lunga
esposizione.  Questa  tecnica  permette  di  fermare  il  movimento  del
soggetto  in  primo piano,  lasciando  il diaframma  aperto abbastanza  a
lungo per esporre anche lo sfondo.

Ridurre le ombre col flash di riempimento

Non  si  raccomanda mai abbastanza  di  usare  il  flash  per eliminare,  o
 
almeno  attenuare,  le  ombre  quando  si  ritraggono  persone  o  altri  
soggetti in pieno sole. Senza il flash le aree in ombra risultano sempre  troppo  scure  e  senza  dettaglio.  Sarà  capitato  a  tutti  di  vedere 
fotografie di persone con una macchia nera che copre la metà inferiore
del viso, a causa dell'ombra del naso.

Azioni veloci

Un  flash elettronico spara un  fascio di  luce della durata molto minore
dell'apertura  del  più  veloce  otturatore,  anche  meno  di  1/50.000  di
secondo.  Questo  breve  ed  intenso  fascio  luminoso  riesce  a  bloccare
l'immagine di soggetti in rapido movimento.

Intensità luminosa e leggi della fisica

La  quantità  di  luce  che  raggiunge  un  soggetto  è  inversamente
proporzionale al quadrato della  sua distanza dalla  sorgente  luminosa.
In pratica ciò significa che se la distanza raddoppia, la quantità di luce
sarà  un  quarto,  e  se  si  riduce  la  distanza  della metà,  la  luminosità
aumenta  di  quattro  volte.  Questo  succede  perché  la  luce  emessa  si
espande allontanandosi dalla sua sorgente.
 
Quando  diversi  soggetti  si  trovano  a  distanze  diverse  dalla  camera,
l'esposizione  sarà  corretta  solo  per  il  soggetto  che  si  trova  ad  una
certa  distanza,  normalmente  quello  più  vicino  alla  camera.  Gli  altri
soggetti risulteranno tanto più scuri quanto più sono lontani dal flash.

Occhi rossi

Capita molto spesso di vedere fotografie di persone con gli occhi rossi.
La  luce  del  flash  che  entra  attraverso  la  pupilla  viene  riflessa  dalla
retina verso  l'obiettivo. Poiché  la  retina è  irrorata da una  fitta  rete di
capillari, la luce che la colpisce prende  il colore del sangue. Molti flash
hanno  la modalità di  riduzione dell'effetto occhi  rossi, alcuni  inviando
un  fascio di  luce da una  lampada separata, altri con una serie di brevi
impulsi  per  provocare  la  parziale  chiusura  dell'iride  prima  del  lampo
principale.

Alcune camere digitali hanno un flash a  scomparsa, abbastanza lontano  dall'asse dell'obiettivo. Questo  accorgimento riduce notevolmente  l'effetto occhi rossi.
Alcune camere digitali hanno un flash a scomparsa, abbastanza lontano dall'asse dell'obiettivo. Questo accorgimento riduce notevolmente l'effetto occhi rossi.

Altri modi per minimizzare questo fastidioso effetto:
 
 Usare un flash separato e tenerlo lontano dalla camera.
 Non dirigere il raggio parallelamente all'asse dell'obiettivo.
  Chiedere  alla  persona  ritratta  di  non  guardare  direttamente  in
camera. Se possibile, aumentare la luminosità dell'ambiente.

Prima e dopo la "cura". Gli occhi rossi sono stati corretti usando il  tool "timbro clone" di un programma di fotoritocco.
Prima e dopo la "cura". Gli occhi rossi sono stati corretti usando il tool "timbro clone" di un programma di fotoritocco.

Se  capita  di  fare  un  splendido  ritratto  di  una  persona  che  però
presenta  due orribili  occhi  rossi,  è possibile  rimediare  senza  rovinare
l'immagine? Tutti i programmi di fotoritocco in circolazione, anche i più
elementari,  hanno  una  specifica  funzione  per  la  riduzione  degli  occhi
rossi. Riduzione, non sempre eliminazione, e comunque il risultato non
è certo esaltante.
 
Uno  dei  metodi  possibili  consiste  nell'uso  dello  strumento  "timbro
clone" presente  in  tutti  i programmi di  foto-editing. Personalmente  lo
considero  quello  che  dà  i  risultati  migliori,  l'aspetto  più  naturale,  a
condizione  di  saper  usare  lo  strumento  con  una  certa  destrezza,
clonare  occhi  simili  per  colore  o,  meglio  ancora,  occhi  della  stessa
persona presi da una diversa fotografia.

Unità esterne

I  flash delle  fotocamere sono  comodi da usare e  sempre pronti, però
non hanno molta potenza e non è possibile posizionarli diversamente
per evitare gli occhi rossi. Inoltre tendono ad appiattire le superfici ed i
volumi,  e  non  possono  essere  ruotati  per  illuminare  la  scena  di  luce
riflessa e meno violenta.  
 
Le  migliori  fotocamere  offrono  una  o  due  modi  per  collegare  un secondo flash:

Flash esterno per alcuni modelli  Olympus.
Flash esterno per alcuni modelli Olympus.

Un attacco sopra la camera permette di montare un flash separato,
con  un  montaggio  sicuro  e  che  fornisce  anche  il  necessario
collegamento elettrico.
 Un connettore sincrono che collega il flash separato con un cavetto
che lascia la libertà di posizionare il flash lontano dalla camera.

Servo flash

I  servo-flash  sono  unità  autonome  e  fisicamente  separate  dalla
fotocamera,  che  sono  azionate  dal  lampo  prodotto  dal  flash  della
camera. Poiché molte camere producono due lampi in successione per
ogni scatto (il primo è per regolare il bilanciamento del bianco), queste
unità  devono  essere  predisposte  per  scattare  al  secondo  flash  della
camera.

Flash ad anello

Un servo flash ad anello.
Un servo flash ad anello.

I flash ad anello sono fissati attorno all'obiettivo e producono un fascio
di luce circolare. Queste unità sono ideali per illuminare piccoli oggetti
da  fotografare  in  modalità  macro,  e  sono  anche  molto  usate  in
medicina e in altre applicazioni particolari.