Obiettivi
Dopo il sensore, l'obiettivo è il componente della fotocamera che ha il maggiore impatto sulla qualità delle fotografie. In questa lezione prenderemo in esame alcuni delle loro caratteristiche più importanti.
Lunghezza focale
Una delle prime caratteristiche da prendere in considerazione in una
lente è la sua lunghezza focale, che determina il suo angolo visivo.
Nelle tradizionali macchine 35mm, un obiettivo con lunghezza focale
meno di 35mm è considerato corto o grandangolo, oltre i 65mm è
considerato lungo o teleobiettivo, tra 35mm e 65mm è considerato
normale.
Quando si cambia la lunghezza focale due importanti effetti risultano
immediatamente evidenti nel monitor, varia l'angolo visivo e
l'ingrandimento dell'immagine.
L'angolo visivo determina l'area della scena "vista". Un obiettivo
corto ha un ampio angolo visivo e quindi riesce a catturare una ampia
porzione della scena. Al contrario con un teleobiettivo riusciremo a
inquadrare una piccola parte della scena senza doverci muovere verso
il soggetto
La capacità di ingrandimento è in relazione all'angolo visivo. Poiché
un obiettivo corto inquadra una scena ampia, tutti i soggetti visti sono
di dimensioni ridotte per poter entrare nel sensore. Gli obiettivi lunghi
hanno un angolo visivo molto minore, perciò gli oggetti appaiono più
grandi.
La scelta di un obiettivo dipende in parte da cosa ci si propone di fare
con la fotocamera. I grandangoli sono adatti per fotografare edifici,
panorami, interni ecc. I teleobiettivi sono indispensabili quando è
difficile avvicinarsi ai soggetti, come negli avvenimenti sportivi o scene
con animali selvatici. Gli obiettivi normali sono un compromesso.
Con un grandangolo la messa a fuoco non è poi così importante perché
si ha una grande profondità di campo. Al contrario, il teleobiettivo
consente di isolare un dettaglio da una scena ma ha una profondità di campo molto ridotta, ciò che rende il fuoco più critico. Inoltre, poiché i
teleobiettivi ingrandiscono molto, richiedono un appoggio stabile o un
treppiede per ottenere immagini chiare.
Che cosa rende veramente un obiettivo corto, normale, o lungo?
Quando la lunghezza focale di un obiettivo è simile alla diagonale del
film usato, si dice che è "normale" o vicino all'ingrandimento dell'occhio
umano. Lo stesso concetto si applica al grandangolo e al teleobiettivo.
Dato che l'inserimento nelle tre categorie è basato sul formato della
pellicola usata, una determinata lunghezza focale potrebbe essere
considerata normale in una macchina, grandangolo in un'altra e
teleobiettivo in una terza.
La pellicola standard 35 millimetri misura 24 x 36 mm, la diagonale è
43 mm, non 50 mm come normalmente definita. Il 50mm è
considerato normale perché non si tratta di rispettare i numeri assoluti,
quanto piuttosto di stabilire una norma generale.
Le fotocamere digitali usano gli stessi criteri per determinare le tre
categorie di obiettivi, però le lunghezze focali sono molto più corte
perché i sensori sono molto più piccoli dei film. Per esempio, mentre il
35mm ha un'area di 36x24 mm, un sensore di 2/3'' (due terzi di
pollice) è solo 8,8 per 6,6 mm e alcuni sensori sono ancora più piccoli.
La tavola sottostante mostra le diagonali di alcuni sensori e del film da
35 mm, e che corrispondono approssimativamente alla loro lunghezza
focale normale.
Nelle schede tecniche, per facilitare la comprensione della lunghezza
focale delle camere digitali, si trovano spesso riferimenti alla corrispondente lunghezza focale delle 35mm.
Per esempio: "obiettivo
5.8-17.4 mm - equivalente a 38-114 mm nel formato 35 mm". Si
tratta di una camera digitale con zoom 3x e lunghezze focali da 5,8
mm a 17,4 mm, che dà lo stesso angolo visuale del corrispondente
obiettivo da 35mm.
Zoom
Molte fotocamere digitali sono dotate di zoom che permette di variare
la lunghezza focale. L'ampiezza della variazione è indicata
dall'ingrandimento. Uno zoom 3X ingrandisce di 3 volte il soggetto
ripreso.
Lo zoom può essere di due tipi: ottico o digitale. Lo zoom ottico
ingrandisce l'immagine prima che questa arrivi al sensore. Ogni singolo
pixel nell'immagine contiene un dato unico, diverso dagli altri pixel. Lo
zoom digitale non è altro che un trucco elettronico: l'immagine sul
sensore non viene salvata tutta, ma solo la parte centrale, oppure
questa parte viene ingrandita dal software in modo da coprire tutto il
sensore.
Questo processo chiamato interpolazione non aggiunge nuovi pixel,
semplicemente ne duplica un certo numero. L'immagine interpolata
non ha altrettanti pixel originali come quella ingrandita otticamente,
perciò è di qualità inferiore. Lo stesso identico effetto si ottiene con un
programma di fotoritocco ritagliando una parte dell'immagine e poi
ingrandendola.
I comandi dello zoom possono essere di due tipi diversi: agendo su un
bottone o levetta che aziona un motorino elettrico, oppure girando una
ghiera dell'obiettivo come nelle macchine 35mm.
Azionando lo zoom durante l'esposizione, con o senza l'uso del flash, si
possono ottenere effetti speciali. E' questa una tecnica basata solo
sull'esperienza, bisogna fare decine di scatti per vedere qualche buon
risultato.
Macrofotografia
Molte camere digitali hanno la modalità macro. Questi obiettivi si
comportano come tutti gli altri finché non si passa alla macro. In
questa modalità è possibile avvicinarsi moltissimo al soggetto in modo
che risulti molto ingrandito nell'immagine. Il solo problema è che la
profondità di campo si riduce fortemente.
Le fotocamere digitali professionale più costose hanno obiettivi
intercambiabili, alcuni con modalità macro, ma anche obiettivi speciali
dedicati alla fotografia macro. Vedi anche l'articolo di
approfondimento sulla fotografia macro.
Obiettivi intercambiabili e accessori
Da sempre i fotografi che usano camere reflex hanno avuto il
vantaggio di poter cambiare l'obiettivo per adeguarsi alla situazione in
cui stanno operando. Le camere digitali si stanno ora adeguando, ma
solo per quelle alte di gamma e molto costose.
Lenti e
adattatori
Alcune camere, pur non avendo obiettivi
intercambiabili, consentono l'applicazione di lenti addizionali o di anelli
adattatori e altri accessori.
Obiettivi intercambiabili
Molti costruttori hanno progettato le
loro camere in modo da accettare obiettivi originalmente destinati alle
camere a film, e questo provoca qualche confusione circa la lunghezza
focale. La lunghezza focale dipende dalle caratteristiche fisiche delle
lenti, quindi si tratta di valori assoluti. Tuttavia un obiettivo con una
specifica lunghezza focale può avere una lunghezza "effettiva" su una
camera e una diversa se montato su un'altra camera. Ciò dipende dal
fatto che la lunghezza focale effettiva è in relazione alle dimensioni del
sensore usato. Poiché i sensori sono più piccoli del film da 35mm, un
certo obiettivo ingrandisce di più le immagini.
Il sensore cattura solo la parte centrale dell'immagine, quindi la
lunghezza focale effettiva aumenta di un fattore 1.6 rispetto alla
lunghezza focale nominale. Questo multiplo è valido per tutta la
gamma delle lunghezze focali, rendendo un grandangolo meno grande
in una camera digitale ed un teleobiettivo più lungo, a parità di
ingrandimento.
Questo "problema" può essere risolto in due modi. Il primo è di
adottare sensori delle stesse dimensioni di un film 35 mm. Questi
sensori "full-frame" sono già disponibili anche se costosi. La seconda
soluzione è di progettare lenti adatte alle dimensioni del sensore.
Questo è stato realizzato recentemente dai membri del "Sistema Tre
Quarti" promosso in origine da Olympus, Kodak e Fuji, per la
produzione di obiettivi intercambiabili specifici per fotocamere digitali.
Le camere prodotte dai membri del gruppo hanno alloggiamenti
standard in modo che su tutte possano essere montati gli stessi obiettivi.
Stabilizzatore dell'immagine
Chiunque abbia scattato delle fotografie con poca luce o cercando di
tenere ben fermo un lungo teleobiettivo, sa quanto sia difficile evitare
di rovinare le immagini con movimenti anche minimi. In molti casi si
usano treppiedi o altri supporti. Recentemente sono stati introdotti
sistemi automatici per evitare, o ridurre di molto, gli effetti negativi del
tremolio della camera. Nell'obiettivo sono stati montati dei giroscopi
che sentono il movimento e che comandano dei micro-motori per
muovere un set di lenti in modo da compensare i movimenti della
camera e tenere stabile l'immagine sul sensore.
Questa tecnologia víola la vecchia regola per cui non si dovrebbero
usare velocità di scatto inferiori alla corrispondente lunghezza focale
dell'obiettivo. Per esempio, se si usa un obiettivo con focale da
125mm, si dovrebbe impostare una velocità di almeno 1/125 sec. o
anche maggiore, come 1/250 sec. Invece un obiettivo da 125mm con
stabilizzatore di immagini, entro certi limiti consente di scattare a
bassa velocità (1/50 - 1/30 sec) con la camera in mano, perché lo
stabilizzatore funziona come un treppiede virtuale.
Da notare che conviene disattivare lo stabilizzatore quando si usa un
treppiede, primo perché non serve, ma anche perché in qualche caso
si potrebbe ottenere l'effetto contrario. Questo succede perché, con lo
stabilizzatore attivo, le lenti stabilizzatrici sono libere di muoversi, e se
si muovono mentre tutto il resto è fermo, l'immagine risulta difettosa.
Quando invece lo stabilizzatore è disattivato le lenti sono bloccate e
non possono più muoversi.
Massima apertura
Ricordiamo che quando si scatta una fotografia, il diaframma si apre
per permettere alla luce di entrare ed essere focalizzata sul sensore.
Per ottenere una immagine perfetta occorre che entri la giusta
quantità di luce. Se c'è troppa luce occorre diminuirla e viceversa. Un
modo di regolare la quantità di luce è quello di aprire di più o di meno
il diaframma. Il meccanismo funziona esattamente come un rubinetto
che può essere più o meno aperto per regolare la quantità di acqua
desiderata.
Il grado di apertura viene indicato con la lettera "f" seguita da un
numero. Ognuna delle gradazioni lascia passare metà della luce del
grado precedente e il doppio del grado seguente. Partendo dalla
maggiore, le aperture possibili sono f/1, f/1.4, f/2, f/2.8, f/4, f/5.6,
f/8, f/11, f/16, f/22, f/32, f/45.
Nessun obiettivo copre l'intera gamma di aperture. Per esempio
l'obiettivo standard di una fotocamera digitale media può andare da
circa f2.8 a circa f11. Si noti che quando il valore di "f" aumenta, il
foro del diaframma diminuisce di diametro.
Vetro o plastica?
Il lavoro di una lente è di focalizzare perfettamente l'immagine sulla
superficie del sensore. Meglio lo fa, migliore sarà l'immagine. In via
generale, le lenti di vetro sono sempre state considerate migliori e più
resistenti, ma i grandi progressi raggiunti nel settore delle plastiche
ottiche permette di non essere più tanto sicuri. Il modo migliore per
dirimere la questione è quello di leggere la stampa specializzata.
Generalmente, lenti prodotte da società con una lunga tradizione come
Nikon, Canon, o Olympus sono da considerare eccellenti.